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Anime morte
C'è di luce diffusa quel tanto
che basta a svanire la notte.
Riparte il carro della vita
qualcuno guarda il sole pallido
che anima la salina.
Un mercante di fiori
vende orchidee di carta
e canta nenie del suo paese.
Ma la città è un cimitero
d'anime morte
e presto le case saranno ombre infuocate
quando si sveglieranno ladri
di libertà e di fantasia
a scardinare sogni ed esistenze.
Grida ribollono in aria
gli arabi stanno seduti a fumare
un tabacco duro comprato due soldi.
Un giorno sarà l'ultimo giorno
e saremo tutti vestiti a festa
ma non sarà festa
saluteremo il sole vecchio sul suo carro
e bruciato
avremo nostalgia del nostro mare
e sarà breve il tempo del miserère.
Perdonaci Dio perdonaci Javhè perdonaci Allah
noi abbiamo bucato la nostra terra
abbiamo bucato il nostro cielo
abbiamo bucato le nostre braccia
rigide per una endovena di cipria bianca.
A tendere le mani ci risolveremo
stanchi del nulla
vorace dio-non-dio
che troveremo oltre la sera
che sarà l'ultima sera
oltre il tempo che non sarà più tempo
diagonale infinita di triangoli inesistenti.
...
Frattanto il vetro è rotto
e sembra ghiaccio
dentro il wiskey che beviamo.