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Ipnosi mortale
Di te non mi restano
che le ultime parole di questa canzone
- ricordi sbiaditi in attimi di memoria -
e forse nemmeno quelle.
Di te non mi resta che una preghiera
- Dio non esiste nelle mie parole -
eppure io non posso calpestare la sabbia
come se il mare diventasse
l'eco della mia voce ogni sera
come se il mio destino fosse
non piú di una tua foto da bambina.
Quante volte mi sono svegliato un altro uomo
forse per gli accenni di barba cresciuti sul mio viso
forse per cercare di dimenticarti e di ricordarti
eppure continuo a svegliarmi diverso
continuo a gridare t'amo
come se il tempo fosse solo un mio primordiale bisogno.
Non posso guardarti negli occhi
- le finestre divergono i miei sguardi -
solo il silenzio di queste parole mi resta nelle mani.
Cosa sono le mie mani?
Un pretesto per sentirti nella mente
e capire quanto forte sia il tuo fragile sorriso...
Troppi silenzi stasera:
il rumore di un sogno mi libera da questa ipnosi mortale.